Prof. Augusto Arullani


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Ragade Anale

Chirurgia > Chirugia Proctologica

La ragade anale è una “lesione di continuo” (fissurazione o ulcerazione) del canale anale nella sua porzione più esterna, che causa spesso intenso e prolungato, sanguinamento e bruciore.
Qual è il trattamento appropriato per la ragade anale?
Parte delle ragadi anali, se ben trattate fin dall’inizio, guariscono con l’ausilio di particolari creme (pomate contenenti nitroglicerina tra lo 0,2% e l’1%), con l’uso di dilatatori anali e sempre con il rispetto di una rigorosa dieta ad alto contenuto di fibre (frutta, verdura, cereali etc), associata ad una ragguardevole ingestioni di liquidi.
Molto spesso la ragade si cronicizza e necessita per guarire di soluzioni terapeutiche più aggressive, più o meno complesse in ordine alla situazione del canale anale, alla funzione digestiva, all’alterata defecazione ed all’associazione di altre patologie ano-rettali, spesso presenti.
Le ragadi croniche inveterate possono essere risolte con trattamento medico come le iniezioni di siero di botulino e più frequentemente di un atto chirurgico.
In conclusione per consentire la guarigione della ragade anale è necessario rilassare in qualche modo lo sfintere anale involontario, in maniera che la ferita possa rimarginare e guarire spontaneamente.

Per ottenere questo scopo i metodi sopracitati sono riassumibili nell'uso di:

  • dilatatori meccanici;
  • pomate a base di nitroglicerina;
  • iniezioni di siero di botulino;
  • intervento chirurgico.


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