Prof. Augusto Arullani


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Emorroidi

Chirurgia > Chirugia Proctologica

Le emorroidi sono ectasie del plesso emorroidario, cioè delle vene che circondano l’ano.
Esistono il plesso emorroidario interno ed il plesso emorroidario esterno che comunicano al di sotto della mucosa del canale anale.
Le emorroidi vengono classificate in 4 gradi sulla base della loro gravità.
Di norma possono provocare sanguinamento, mentre il dolore è evocato solo nei casi in cui sopravviene trombosi, infezione o erosione della mucosa.
Alle emorroidi può essere associato un certo grado di prolasso mucoso del retto.
Tutte queste condizioni devono essere attentamente ricercate e valutate nella fase diagnostica che dovrebbe sempre avvalersi oltre che della ispezione e palpazione anche dell'ausilio di un ano-rettoscopia.

Infatti, poiché i sintomi causati da altre condizioni patologiche sono spesso attribuiti ad emorroidi, un attenta valutazione diagnostico-strumentale è necessaria per tutti i pazienti che riferiscono di soffrire di patologia emorroidaria.


L’importanza di una attenta valutazione e quindi la corretta diagnosi consente di scegliere il giusto approccio terapeutico che meglio si adatta ad ogni singolo caso clinico.

Trattamento delle emorroidi

La terapia delle emorroidi soprattutto nelle prime fasi, ma anche nei casi più avanzati in attesa di intervento chirurgico, può avvalersi, con discreta efficacia, di
terapia medica basata sull’utilizzo di pomate locali, terapie sistemiche ed in particolare con una dieta adeguata.

Terapia Chirurgica – Interventi per emorroidi


“ La tecnica e lo strumento utilizzato per una emorroidectomia non ha importanza: ciò che importa è applicare correttamente la tecnica prescelta senza dimenticare che anche l'emorroidectomia necessita di grande esperienza, di nozioni esatte di anatomia e fisiologia anorettale, di accuratezza e molto buon senso".


Nelle fasi iniziali (emorroidi di I e II grado) possono essere efficaci alcuni trattamenti para chirurgici quali:







Fotocogulazione
Utilizza la trasformazione in calore dei raggi infrarossi che vengono trasmessi ad una sonda che viene applicata, per 0,5 - 2 secondi direttamente sul pacchetto emorroidario. Si ha quindi una sclerosi molto simile a quella delle iniezioni sclerosanti. Il trattamento completo consta di 2 - 4 applicazioni ad intervalli di 10 - 15 giorni.





Legatura elastica
Consiste nella applicazione di un anello elastico alla base di un gavocciolo emorroidario così da determinare la necrosi tissutale del gavocciolo mentre lo strangolamento vascolare provoca la fibrosi del plesso. Il trattamento completo consta di 2 - 3 sedute, ad intervalli di 15 - 30 giorni, ed anch'esso è pressoché indolore.

Legatura Elastica

Nelle fasi più avanzate, III-IV grado, il trattamento è prettamente chirurgico.

I principali interventi chirurgici sono:


Emorroidectomia secondo Milligan e Morgan

La tecnica prevede la dissezione-exeresi dei tre pacchetti emorroidari con la legatura alta del peduncolo vascolare prima della sua exeresi. Fra ogni escissione viene lasciato in sede un ponte cutaneo-mucoso, privo di sottomucosa e dei vasi sottocutanei, indispensabile per il mantenimento della sensibilità.



Emorroidectomia secondo Ferguson

La tecnica prevede una emorroidectomia completa con legatura alta del peduncolo, come per la Milligan e Morgan, ma la ferita endo-anale viene chiusa con una sutura continua in materiale riassorbibile.


Emorroidectomia secondo Parks

È una emorroidectomia sottomucosa con legatura alta con conservazione della mucosa anale che ricopriva le varicosità emorroidarie che vengono asportate. I lembi muco cutanei vengono poi utilizzati per ricoprire le ferite del canale anale, che mantiene così un’integrità che garantisce una migliore sensibilità ed elasticità post-operatoria.
E’ un intervento tecnicamente più complesso che però, mediamente, permette migliori risultati funzionari con modestissimi dolori post-operatori.

Anopessi secondo Longo
Introdotta nel 1993 dal Prof. A. Longo per la cura chirurgica della malattia emorroidaria si esegue una metodica che prevede l'utilizzo di uno stapler circolare, la tecnica di Longo; impropriamente chiamata emorroidectomia perché non asporta i gavoccioli emorroidari, prevede il confezionamento di una sutura muco-mucosa nella parte alta del canale anale. Il prolasso mucoso ed emorroidario viene corretto mediante l'escissione di una banda trasversale di mucosa compresa tra l'ampolla rettale ed il canale anale prossimale.
Si ritiene che, ripristinando la normale anatomia per il riposizionamento dei cuscinetti emorroidari e interrompendo i rami terminali dell'arteria emorroidaria superiore, si riesca a correggere definitivamente il prolasso mucoso emorroidario.
E’ un intervento che può dare ottimi risultati a condizione di una corretta indicazione chirurgica.


Tutti gli interventi sopra descritti sono sicuri, anche se possono esporre teoricamente a complicanze come il sanguinamento, la formazione di ascessi, la stenosi anale, deficit della continenza ed anche la recidiva.
E’ stato ampiamente dimostrato che l’incidenza di queste complicanze, pur restando sempre possibili, si riduce in modo significativo quando questi interventi sono eseguiti in centri proctolgici da chirurghi dedicati allo studio ed al trattamento dei disturbi proctologici.

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