Prof. Augusto Arullani


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Anestesia in Endoscopia Digestiva

Diagnostica

L’esecuzione di esami endoscopici dell’apparato digerente (Esofagogastroduodenoscopia e Colonscopia) in sedazione profonda si è dimostrato essere una procedura estremamente sicura e confortevole per il paziente.
La somministrazione di farmaci sedativi (cioè in grado di determinare una riduzione del livello di coscienza) e analgesici (che inducono una riduzione della percezione degli stimoli dolorosi) è in grado di rendere gli esami endoscopici molto più tollerabili per il paziente ma, soprattutto, è in grado di facilitare le manovre diagnostiche ed eventualmente terapeutiche all’endoscopista in quanto il paziente sedato non si lamenta e non si agita.
I pazienti anziani o che hanno problemi di salute concomitanti, tra cui malattie cardiovascolari, polmonari, renali, epatiche, metaboliche e disturbi neurologici, possono presentare un lieve aumento dei rischi legati alla sedazione. In questi pazienti è richiesto un monitoraggio più attento durante le procedure endoscopiche.
Prima della somministrazione di sedativi e / o analgesici viene effettuata una attenta anamnesi
farmacologica ed una valutazione clinica del paziente.

Perché effettuare la sedazione?
Numerosi studi hanno dimostrato un minore discomfort legato alla procedura da parte dei pazienti sottoposti agli esami endoscopici. Inoltre, poiché con la sedazione profonda il paziente non si agita e non si lamenta, l’endoscopista può effettuare un esame più accurato degli organi intestinali ed eseguire anche procedure interventistiche più complesse, come il campionamento bioptico multiplo della mucosa e polipectomie, in maggiore sicurezza e tranquillità.

Cosa succede dopo l’anestesia?
I pazienti vengono generalmente posti in osservazione per 30 minuti ed una volta verificata la stabilità dei segni vitali e quando il paziente ha raggiunto un adeguato livello di coscienza può essere dimesso. I pazienti devono essere avvisati prima della somministrazione di sedativi che può verificarsi un breve periodo di deficit cognitivo. Questo si traduce in un deficit dell’attenzione, una riduzione dei riflessi ed una lieve sensazione di stordimento. E’, pertanto, necessario che il paziente venga accompagnato per non dover tornare a casa da solo.


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